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Werner Gitt

Il Grande Invito

Wer freut sich nicht über einen persönlichen Brief mit einer liebevollen Einladung? Wussten Sie, dass die Bibel als Brief Gottes an uns bezeichnet werden kann? In ihr spricht uns Gott eine Einladung ganz besonderer Art aus.

Über die Wahrheit der Bibel gibt es zuweilen heftige Diskussionen. Jede Debatte über die Herkunft und das Wesen der Bibel bleibt letztlich wertlos, wenn das Wort Gottes uns nicht zur persönlichen Anrede wird. Selbst dem flüchtigen Leser der Bibel fällt sofort auf, dass das gesamte Neue Testament Briefcharakter trägt.

Gott, der Urheber dieses Briefes, sendet ihn uns aus einem einzigen Grund: Er möchte die Menschen, die sich im Sündenfall von ihm entfernt haben, zurückgewinnen. Er möchte, dass keiner verlorengeht und startete mit dem Kreuz von Golgatha die größte Rettungsaktion der Weltgeschichte.

Dieses Traktat eignet sich besonders gut zur Weitergabe an suchende Menschen!

10 Seiten, Best.-Nr. 128-13

Dieser Artikel ist noch nicht in gedruckter Form erschienen.


Il Grande Invito 

La lettera d’amore di Dio a noi

Non c’è nessuno al mondo che non sarebbe felice di ricevere una lettera personale con un invito affettuoso. Sapevi che tutti noi abbiamo ricevuto una tale lettera? Si chiama Bibbia. La Bibbia è essenzialmente la lettera d’amore di Dio per noi, e in essa Egli ci rivolge uno straordinario invito personale.

La lettera scritta è il modo più intimo e personale di mandare un messaggio a una persona cara e amata. Non è semplicemente una lista meccanica di fatti e numeri, come un manuale di economia o un libro di legge. Non è nemmeno simile a un vecchio libro di testo o ad un’enciclopedia, i quali si limitano ad esporre dei fatti. La lettera scritta è il modo in cui persone che si conoscono e si stimano a vicenda possono trasmettersi i sentimenti più intimi, gioie e dolori, nella speranza certa che il destinatario li comprenderà. La lettera è simbolo di un interesse e un amore personale.

E così è la lettera di Dio per noi. Il Nuovo Testamento, e di fatto l’intera Bibbia, è la lettera damore da Dio a noi. Dio ci ama e ci conosce personalmente, e sceglie di comunicare con noi attraverso la lettera scritta… una lettera d’amore.

Le persone hanno concezioni diverse della Bibbia, ed è perciò buona cosa ragionare su di essa in modo accurato. Tuttavia, ogni dibattito riguardo le origini della Bibbia si rivela inutile se la Parola di Dio non ci parla in maniera personale. Anche il lettore più frettoloso noterà immediatamente che il carattere dell’intero Nuovo Testamento è quello della lettera personale. Su 27 sezioni del Nuovo Testamento, 21 sono dichiaratamente delle lettere: la Lettera ai Romani, le Lettere ai Corinzi, la Lettera ai Galati. Come appare chiaramente nei primi versetti, ad esempio, del Vangelo di Luca e degli Atti degli Apostoli, questi libri sono composti in forma epistolare. Persino l’ultimo libro della Bibbia contiene diverse lettere brevi (Apocalisse 2 e 3). Non è certo una coincidenza il fatto che la Buona Novella del Signore Gesù Cristo ci sia stata rivelata principalmente in forma di lettera. Dio sa quando siamo scoraggiati e bisognosi di incoraggiamento, consolazione e consiglio.

  • LUI sa quando siamo in pericolo, e per questo LUI ci ammonisce, dirige e guida.
  • LUI sa quanto il peccato e la colpa ci opprimono, e per questo ci concede il perdono dei peccati in maniera personale.
  • LUI sa quanto ogni uomo e donna vaghi senza meta, e per questo ci sta preparando una destinazione eterna.
  • LUI sa che siamo perduti, e per questo ci offre la vita eterna.

La Sua Parola (la Sua lettera) a noi è sempre precisa, diretta e utile per la nostra esistenza. Per questo dovrebbe essere letta con un cuore aperto e un atteggiamento di preghiera. Tutti coloro che si approcciano alla Bibbia in questo modo ricevono una grande benedizione; coloro che la leggono con un cuore incredulo e critico, invece, se ne andranno a mani vuote.

L’interesse di Dio

Dio, l’autore, ci manda questa lettera per una ragione precisa: vuole riacquistarsi il popolo che era separato da Lui a causa del peccato. La sua volontà è che nessun uomo sia perduto, per questo ha attuato la più grande operazione di salvataggio della storia. Il ponte verso la casa del Padre è Gesù Cristo. Ora, Egli cerca quelli tra di noi che desiderano aiutare a mostrare la sua via. Ha bisogno di testimoni che raccontino come sono stati salvati. Ha bisogno di collaboratori, persone che preghino e servano per diventare ministri della gioia. Ha bisogno di fari di speranza in un mondo pieno di paura e perplessità, di rassegnazione e disperazione. Egli cerca portatori del Suo amore in un mondo di odio, contese e guerra. Egli cerca missionari che proclamino la Buona Novella nel loro quartiere, e altri che arrivino fino agli estremi della terra. Cerca insegnanti, pastori ed evangelisti. Cerca persone che parlino e scrivano della Sua Parola. In breve: non c’è disoccupazione presso di Lui, perché tutti sono necessari.

Il mittente attende la nostra risposta

Quanto siamo impazienti di ricevere una risposta dopo aver inviato una lettera? Quanta attesa prova Dio? Egli ci ha mostrato il Suo amore per noi non solo scrivendoci una lettera, ma anche attraverso la sua opera. Vorrai rispondergli?

Il Prezzo della nostra redenzione dai peccati è stato estremamente alto: “Gesù Cristo ha dato sé stesso per i nostri peccati, per salvarci” (Galati 1:4). Siamo stati redenti dal prezioso sangue di Gesù (1Pietro 1:19). La Lettera agli Ebrei ci ricorda con insistenza di tenerlo a mente: “Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza?” (Ebrei 2:3). Così, Dio aspetta la nostra risposta personale. Come risponderemo alla sua offerta di salvezza? Con la preghiera possiamo afferrare la mano tesa di Dio in Cristo Gesù e invocare il suo nome per essere salvati (Romani 10:13). L’unica risposta appropriata alla Sua Parola (la Sua lettera a noi) è il ringraziamento e la lode. Se leggiamo continuamente la Sua Parola (Giosuè 1:8) e lasciamo che essa diriga la nostra vita, anche noi saremo trasformati in lettere viventi, che potranno essere lette dagli altri, per condurli a Dio: “è noto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro servizio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di carne.” (2 Corinzi 3:3).

È solamente leggendo la Bibbia come una lettera d’amore per noi che potremo vivere in comunione con Lui. La conoscenza è buona, ma l’amore è migliore. Gesù parla di questa relazione in Giovanni 10:27-28: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano.” Chiunque abbia sentito la voce del Buon Pastore (Gesù) sa che essa è inconfondibile. Tutti coloro che seguono questo pastore sono passati dallamorte alla vita eterna.

Siamo attesi!

Nel corso della vita riceviamo molti tipi di inviti. Da bambini riceviamo inviti alle feste di compleanno. Da adulti si aggiungono anche anniversari, feste in giardino, e matrimoni. Ancora più preziosi sono gli inviti a quei rari eventi come le cerimonie di stato, i premi Nobel, l’incoronazione di un regnante. Qualunque sia l’occasione, vale sempre quanto segue:

  • L’evento ha una durata breve: spesso una giornata o una serata,
  • Più la cerimonia è personalizzata, più l’invito è apprezzato,
  • Il numero di invitati è sempre limitato.

Prima abbiamo accennato ad un invito molto speciale che Dio ci rivolge nella sua lettera d’amore, la Bibbia. Diversamente dalle cerimonie che abbiamo citato poco fa, Lui ci invita ad una cerimonia eterna. L’ospite è la persona più illustre di sempre, l’Altissimo: Dio stesso. Dio sta preparando una grande festa nuziale, una festa di gioia. Questo è il carattere del Cielo: eterna gioia, eterna comunione con Dio, eterna presenza di Gesù. Il cielo, dunque, non è un contesto mondano, né una federazione politica, né un sistema nazionale ordinato secondo leggi economiche, né una vita ascetica e monastica. Tutte queste cose non sono che il risultato dei sistemi di pensiero umani. Ma Dio vuole che noi sperimentiamo la vita e la piena soddisfazione. Ce le fa pregustare qui sulla Terra, ma non esiste paragone con la perfezione inconcepibile che ha in serbo per noi in cielo. L’apostolo Paolo ha potuto esprimerlo con queste parole: “Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell’uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano” (1 Corinzi 2:9).

In Luca 14:16-24 ci viene data un’allegoria per aiutarci comprendere questo invito pieno di grazia e amore, e per aiutarci a capire come rispondere:

 

1. Chi è invitato? Nessuno sarà escluso da Dio. Dio accetterà chiunque verrà a Lui, non importano le origini, la professione, la nazionalità, il colore della pelle, l’età o il livello di educazione. Questo messaggio d’amore inconcepibile non potrebbe avere portata più ampia.

 

2. Quanto spesso viene fatto l’invito? Non c’è solo un unico invito. Dio invita molte volte. Nella parabola sono presenti tre inviti, ma l’enfasi è sull’Oggi: “Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori” (Ebrei 3:7-8). Non dobbiamo approfittare della grazia di Dio ritardando la nostra risposta.

 

3. Come avverrà? I tre inviti di Luca 14 sono progressivamente sempre più urgenti. Il primo dice “Venite, perché è già tutto pronto” (v. 17); il secondo si intensifica aggiungendo “Va presto” e “conduci” (v. 21); e l’ultimo dice “costringili” (v. 23). Nel Nuovo Testamento, la parola greca ‘anagkazo’ viene menzionata nove volte: cinque volte viene tradotta con “costringere” e quattro volte con “obbligare qualcuno a fare qualcosa”. In queste espressioni troviamo più che un tiepido appello. Il servo del re dedica tutto sé stesso, esercita tutta la persuasione, la verità, l’amore, la mansuetudine, la gentilezza, la perseveranza e la resilienza di cui è capace; e in alcune occasioni deve perfino mettere in guardia dall’inferno in maniera chiara.

 

4. E la partecipazione? Quelli menzionati nella parabola, purtroppo, hanno tutti rigettato l’invito, non per obiezioni generali, ma per aver stabilito delle priorità sbagliate. Il versetto 24 ci dice la triste e amara verità riguardo quelli che rifiuteranno o ignoreranno l’invito di Dio: “Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena”. Sono stati chiamati, ma non si sono presentati. La festa si terrà comunque senza di loro. Sono stati esclusi per l’eternità. La Bibbia chiama questa esclusione “inferno”. L’invito di Dio è ancora valido per ognuno di noi. Cosa deciderai? Alla cena saranno comunque presenti molte persone. La Bibbia parla di un certo numero (“la totalità degli stranieri”, Romani 11:25), già conosciuto da Dio. Quando l’ultimo posto sarà occupato, non verrà fatto nessun altro invito. Geremia 8:20 illustra l’immagine della mietitura: “La mietitura è finita, l’estate è trascorsa, e noi non siamo salvati”.

 

5. Perché siamo invitati? La ragione dell’invito di Dio si trova in 1Giovanni 4:16, “Dio è amore”. La sua stessa essenza è amore, e il suo amore è la fonte di tutto l’amore umano. In Geremia 31:3 Dio si rivolge direttamente a noi dicendo: “Di’ loro: Com’è vero che io vivo”, dice il Signore, DIO, “io non mi compiaccio della morte dell’empio, ma che l’empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie!” (Ezechiele 33:11).

 

6. Come si accetta l’invito? Gesù è responsabile di emettere il biglietto per il cielo: “Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue” (Romani 3:25a). Senza di Lui nessuno può venire al Padre (Giovanni 14:6). Lui perdona tutti i nostri peccati e ci purifica da ogni iniquità, se glieli confessiamo con cuore sincero (1Giovanni 1:9). Una semplice preghiera di pentimento e fede sottometterà ogni peccato e trasgressione a Gesù, e così avremo accettato l’invito: “a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome” (Giovanni 1:12).

 

Questa grande celebrazione è la festa di nozze di Gesù e della sua sposa (la chiesa, il Suo popolo). È un’immagine bellissima che ci fa comprendere la nostra unione eterna ed intima con il nostro Signore. Quelli che accettano l’invito ricevono un abito nuziale, simbolo di purezza. E solo ricevendo queste vesti nuziali (Matteo 22:11; Apocalisse 3:4; 7:9; 19:8) verremo accettati in cielo. L’amore di Dio non fa favoritismi, non ha pregiudizi, e non sceglie in base alla simpatia. Il suo amore si estende a tutti. Ma sebbene l’invito di Dio sia estremamente esteso, la Bibbia è chiara: chiunque rigetta questo invito e non pone la sua fiducia nel Signore Gesù Cristo sarà perduto per l’eternità. Corrie ten Boom (1892-1983), autrice olandese, ha scritto:

“Tutti noi possiamo accedere al cielo

senza salute, senza denaro, senza fama,

senza erudizione, senza educazione,

senza bellezza, senza amici,

senza 10 000 altre cose,

ma non possiamo in alcun modo accedere al cielo

senza Gesù Cristo.”

(“Captive He made free”)

Se dopo aver letto questo trattato ti sei reso conto che Gesù è l’unica via per la nostra salvezza, e se vuoi seguirlo con tutto il cuore, allora puoi farlo con piena sicurezza con l’aiuto di questa preghiera, purché tu sia sincero davanti a Dio:

“Signore Gesù, oggi ho letto che tu sei l’unica via per il cielo. D’ora in poi voglio essere in cielo con te. Ti prego di salvarmi dall’inferno, dalla condanna che merito per la mia colpa. Ma poiché mi ami tanto, tu sei morto per me sulla croce e hai pagato la punizione per i miei peccati. Tu conosci ogni mio peccato, fin dalla mia infanzia. Tu conosci ogni trasgressione, anche quelle che io stesso ho dimenticato. Tu conosci tutti i pensieri e i sentimenti del mio cuore. Ai tuoi occhi io sono come un libro aperto. Non posso accedere al cielo nella condizione in cui mi trovo ora, perché finora ho vissuto senza di te. Ti chiedo e ti prego di perdonare tutti i miei peccati, dei quali mi pento profondamente. Entra nella mia vita e trasformala. Aiutami a sbarazzarmi di tutto ciò che è ingiustizia e a sostituirlo con abitudini nuove che tu possa benedire. Dammi modo di comprendere la tua Parola, la Bibbia. Aiutami a capire cosa vuoi che io sappia e dammi un cuore ubbidiente così che io possa fare ciò che ti è gradito. Voglio che tu sia il mio SIGNORE da questo momento. Voglio seguirti. Mostrami la via nella quale devo camminare in ogni aspetto della mia vita. Ti ringrazio per avermi ascoltato e per aver risposto alla mia preghiera, per avermi reso un figlio di Dio, che da ora in poi sarà con te in cielo. Amen.”

 

Dr. Werner Gitt

Direttore e Professore